BAMBINI AL CENTRO Costruzione di un'appartenenza 24 novembre 2024 - Fermo Forum
BAMBINI AL CENTRO
Costruzione di un'appartenenza
24 novembre 2024 - Fermo Forum
Vi presentiamo il convegno organizzato dal Coordinamento Pedagogico 0-6 anni "Bambini al Centro: costruzione di un'appartenenza" al Fermo Forum!
- 08.30 - 13.00: Seminario Coordinamento Pedagogico 0-6 dell'ATS19 di Fermo. Approfondisci con noi l'evoluzione del Coordinamento pedagogico 0-6 anni dell'ATS XIX. Un'opportunità imperdibile per professionisti e appassionati del settore!
- 09.00 - 13.00: Apertura Parco Giochi Divago per bambini accompagnati dai genitori
- 14.30 - 16.00: Workshop formativi per educatori, genitori ed operatori. Scegli tra 11 appuntamenti tematici per arricchire le tue competenze e scoprire nuove metodologie
- 16.30 - 19.00: Apertura stand con attività per bambini e genitori (Padiglione C). divertimento assicurato per tutta la famiglia con gli stand animativi per bambini e i servizi per genitori offerti dai servizi territoriali dell'ATS XIX
Clicca qui per l'evento Facebook!
Link al sisto dedicato al Coordinamento Pedagogico 0-6 anni:
RACCONTARE con marionette e burattini.
Marionetta: un pupazzo in legno, stoffa o altro materiale, è a corpo intero ed è mossa dall'alto.
Burattino: mosso dal basso dalla mano del burattinaio che lo infila come guanto
Per aumentare la magia e l'incanto si può raccontare questa stessa storia, così come tante altre, costruendo un teatrino con una semplice scatola di scarpe o altra scatola, fare marionette o burattini.
1) Disegnare i personaggi o ritagliarli da foto, libri, riviste per bambini.
2) Incollare l'immagine su un bastoncino tipo quello per gli spiedini oppure del gelato o abbassalingua.
3) Creare una fessura nella parte superiore della scatola per far passare i bastoncini e si può abbellire il davanti con tendine ricavate da qualche scampolo di stoffa colorata.
4) Aggiungere degli oggetti scenici posizionati nella parte inferiore della scatola di scarpe.
5) Ora si può iniziare.
I personaggi possono essere costruiti con mollette, palette di legno, con cartoncino, con rotoli di carta igenica e tanto altro materiale basta solo tanta fantasia perchè tutto si può trasformare in qualsiasi altro.
Il bambino in questo è un genio.
Possiamo così inventare e raccontare tante storie diverse.
Le competenze del coordinatore pedagogico 06
in evidenza
Proviamo ad approfondire insieme le competenze chiave del coordinatore pedagogico all’interno dei servizi 0-6. Il coordinatore pedagogico deve saper gestire i rapporti con le educatrici, i collaboratori e le famiglie. Inoltre è dotato di competenze educative, gestionali e manageriali e deve possedere:
- capacità di analisi per sostenere il gruppo nell’elaborazione del progetto pedagogico;
- capacità di organizzare i mezzi d’azione più efficaci per permettere al gruppo di raggiungere gli obiettivi prefissati;
- capacità di sintesi che aiuti il gruppo ad assumersi e portare a termine i compiti affidati;
- capacità a comunicare per consentire a se stesso e agli altri di scambiare i significati delle proprie esperienze.
Gli obiettivi che dovrà raggiungere possono essere riassunti nei seguenti punti:
- occuparsi del monitoraggio e della verifica della qualità dei programmi educativi;
- curare l’organizzazione del lavoro educativo nei servizi per l’infanzia;
- occuparsi della formazione e dell’aggiornamento del gruppo educativo. La formazione permanente e la ricerca – azione, o ricerca -aggiornamento, per le loro stesse caratteristiche, rappresentano l’ambito privilegiato per l’elaborazione delle competenze professionali e del giusto clima relazionale che connotano il rapporto tra adulto e bambino.
- gestire l’inserimento di bambini extracomunitari e disabili;
- coordinare processi di programmazione e di verifica delle attività dell’equipe didattica;
- coordinare progetti di sperimentazione educativo/didattica e di ricerca;
- promuovere e coordinare il raccordo con i servizi educativi, sociali e sanitari presenti nel territorio;
- organizzare il servizio in relazione all’articolazione di spazi, tempi, materiali di gioco, del personale e dei gruppi di bambini;
- elaborare progetti relativi ai rapporti con le famiglie, con particolare riferimento al sostegno genitoriale, all’attivazione delle risorse educative dei genitori e al confronto tra loro;
- tessere rapporti con il Coordinamento Pedagogico di altri Comuni, Provincie e Regioni per la diffusione delle esperienze maturate sul territorio.
Sua indispensabile azione sarà quella di essere “co-artefice” della realizzazione del sistema territoriale dei servizi socio-educativi e scolastici attraverso la promozione e la progettazione culturale e pedagogica, seguendo il progetto territoriale che l’ente locale vuole realizzare, in risposta ai diritti ed ai bisogni individuati nella popolazione sia adulta che infantile, e le politiche di governo perseguite dall’amministrazione comunale, attraverso la gestione diretta e indiretta dei servizi 0-6 anni.
La sfida dei CPT
in evidenza
Nella nostra provincia la presenza dei CPT e il loro funzionamento stanno permettendo forme di confronto diretto tra servizi e scuole, oltre a fornire un presidio locale sul funzionamento del sistema integrato zerosei.
Le scuole dell’infanzia statali, penalizzate sul piano di un coordinamento pedagogico sistematico e di territorio, si sono organizzate in reti di scuole a dimensione provinciale o sovra distrettuale per diventare soggetti interlocutori ai tavoli di confronto e dialogare in forma di reciprocità con le rappresentanze interne ai CPT.
Questo è quanto accaduto sul nostro territorio: sono state analizzate le indicazioni fornite a livello nazionale per la messa a punto dell’offerta formativa e individuate le azioni da sostenere con i bambini per scegliere l’impostazione del servizio stesso. Da queste premesse si è previsto un piano di azione, anche con passaggi graduali e progressivi, mirato ad elevare le competenze del personale interno ed evitare di disperdere risorse o, peggio, di collocare servizi laddove non servono, considerati i cambiamenti nella natalità e nella collocazione abitativa della popolazione.
Il 2023-2024 potrebbe diventare l’anno di svolta dei CPT. L’ottica è sempre quella di generare un’attenzione culturale sui bisogni educativi dei più piccoli; di rompere lo stereotipo dei nidi e della scuola dell’infanzia come luogo di custodia, ancora presente in parte nella nostra realtà sociale; di valorizzare gli interventi educativi perché garantiscano una maggiore vitalità e successo alle nuove generazioni; di trovare forme di qualificazione del personale (educatori e docenti) affinché il settore della prima infanzia possa diventare più attrattivo e possa costituire una qualificata opportunità occupazionale.
Coordinamento pedagogico territoriale e qualità dei servizi
in evidenza
Come si legge dal Decreto legislativo 65/2017, il “Sistema integrato di educazione e di istruzione deve garantire a tutte le bambine e i bambini, dalla nascita ai sei anni, pari opportunità di sviluppare le proprie potenzialità di relazione, autonomia, creatività e apprendimento per superare disuguaglianze, barriere territoriali, economiche, etniche e culturali”. Ma l’anno scolastico 2022-2023, ormai agli sgoccioli, ha mostrato diverse criticità legate all’emergenza energetica che impone una rivisitazione dei costi. Servono efficaci strategie di governance e adeguate capacità previsionali per impiegare al meglio le ingenti risorse provenienti dal PNRR che ammontano a 3,1 miliardi per asili nido e scuole dell’infanzia e a 2,1 miliardi per 100.000 classi innovative e laboratori collegate al Piano Scuola 4.0 che potrebbero supportare azioni innovative sull’incremento qualitativo e quantitativo dei servizi zerosei.
L’anno scolastico 2023-2024 potrebbe essere quello giusto per la messa a sistema dei Coordinamenti pedagogici territoriali (CPT) sul territorio nazionale. La necessità di far funzionare tale coordinamento nel segmento zerosei è davvero urgente e anche prioritaria se si vuole dare sostanza all’innovazione promossa dalla Legge 107/2015 e ben veicolata dal D.lgs. 65/2017: elevare cioè la cultura dell’infanzia nel nostro Paese, aumentare il numero di servizi zerotre, sostenere la qualità degli interventi educativi nelle strutture e nelle scuole dell’infanzia.